Sunday, December 31, 2006

Buon Anno Ragazzi!


Terry Richardson

Friday, December 29, 2006

Strange Days


"Non è importante capire se sei o meno schizofrenico, ma quanto sei schizofrenico."
Da Strange Days di K.Bigelow

Tuesday, December 26, 2006

Porno vs Eros


Francis Bacon

"In fondo, non sono mai cambiato. La differenza più evidente è che adesso mi decompongo a vista e cresce il mio interesse per certe varianti del porno, come lo studio della necrofilia. Sono sempre stato nel porno, che è poi l'osceno nel suo etimo. Già da bambino, senza saperlo e senza volerlo, disprezzavo i teatrini dell'erotismo, questa volgare rappresentanza dell'Io. Nel porno si è finalmente ridotti a oggetto. Corpo su cui trascrivere una calligrafia patologica. Ghiacciata. Due oggetti. Tu e l'altro. Nell'infanzia non è mai chiaro se si tratti di altro o altra, anche se del liquido vien fuori comunque a bagnare l'equivoco. C'è un alzar di vesti rosa di certe bambine, senza mutandine e senza civetteria, accovacciate a terra, con un lembo della veste in bocca, che è oscenità pura. Tutto quanto ci manca.

Parlare di "concetto di porno" è uno scadente ossimoro. L'osceno è per definizione quanto si sottrae al concetto.

Una sera a cena proposi a Klossowski questa definizione del porno: "Il porno è ciò che eccede il desiderio". Si entusiasmò: "Très beau, Carmelo", ma suggerì una variante: "Il porno è l'al di là del desiderio". Non mi piacque. Glielo dissi. C'era qualcosa di metafisico e cattolico in quella definizione. L'eccesso dell'eros è quanto si cadaverizza, quanto è disponibile a rendersi mero oggetto. Nel porno a subire sono solo due oggetti che si annullano reciprocamente. Hai presente due pietre che copulano? Rende l'idea. Si amano in quanto si disattendono (ne ho frequentate alcune, rare, nei miei letti). Nulla a che fare con la recita complice di Masoch.
Nel porno non c'è complicità, non c'è partner, non c'è desiderio e non c'è vagito. C'è il congelamento della specie. L'ottusità del giardino d'infanzia è l'ideale del porno. Basta mantenersi recidivi. Derive patologiche come la necrofilia sono la fungaia putrescente della vita che si decompone a vista. Tutto ciò che è patologico è l'uomo. Se non lo è, chissà cos'è. (Detto altrimenti: che sarebbe di noi se non fossimo mancati? Che sarebbe di Dio se esistesse?).

Mentre l'eros si avvinghia, si confonde nella cecità dell'amplesso tabarro, il porno nella sua prostituzione (pro-statuere) esige lo starsi di fronte, a distanza, come due oggetti casualmente disposti sul comò, disponibili ad essere ospitati, dislocati su un'altra superficie.
Il porno è l'eccesso del desiderio. O, meglio ancora, il desiderio ecceduto."
Carmelo Bene

Monday, December 25, 2006

grazie Michela


"Li conosco i vostri cosmetici, li conosco.
Dio vi ha dato un viso e voi ve ne fate un altro;
voi ballate, saltabeccate, balbettate leziosamente per immiserire le creature di Dio e siete tutta sfrontatezza e ignoranza.
Va, ne ho abbastanza! M'avete fatto impazzire!
Non ci saranno più matrimoni;
quelli che si sono già sposati vivano pure, meno uno;
gli altri stiano come sono e tu va, chiuditi in un convento."

Amleto

Sunday, December 24, 2006

Poesia

Babbo natale è un deficiente. Crede ancora che io esista.

by drugo

SantaKlaus


Terry Richardson

Friday, December 22, 2006

Porca Pupazza!


Alla mia prossima laurea...

Lettera ad un travestito



Caro dear babbo,
ti scrivo perché mi piacerebbe ricevere (gratis) il calco della vagina di una pornostar qualsiasi, a tuo piacere(non troppo). Se questo o questa, non fosse possibile (mi rimetto alle tue condizioni di uomo mascherato per mantenere l’anonimato (nei sexy-shop sono molto cauti e rompiballe) rivolgiti alla vecchia e buona befana.
Caro babbo, ricordati, nel caso lei fosse indisposta (al solo pensiero di una befana col marchese le mie natiche si stringono vicine dal freddo della paura) allora, sempre meglio di niente, vorrei che tu ti adoperassi con una delle tue renne(mi affido alla finale di vocale di questo saggio animale), basta che tu non faccia come l’anno passato:
la tua barba è vera e il tuo culo, lo giuro, ne è la riprova.
buonatale

il tuo drugo

Sunday, December 17, 2006

"...l'amor faccchino..."


Anzi ch’è fotta ‘l cordelcorp me ‘l dice*

anzi ch’è fotta ‘l cordelcorp me ‘l dice
ahi! Me fa mal al mal
st’ereticazzamor ch’eros vu’ dite
de ‘mmassar a che pro s’istessi semper
vo’ du ‘sassin de novo ve ristate
spectaculo deforme accominciar l’etern
tristo ‘rotico che
m’envolve stracc
fa me viver sta mor
ll cor m ‘l dise ‘nzogno der tremoto
che me scerpa tra un momentin o do la sera strizza
stacarndeporc
sudada ‘n la stasir Ahi ahi ve ‘mploro
dice ‘l cor me ‘scoltate
el paradiso è star
comme se fusse no



“bracciaperte ‘n la croce addùa innervata
in coesa ruina eros cinghia inimica
carne ‘n la febbre isssima L’abbraccio
indù ‘n che tremulo
bronzo è fuso siccome ‘n cera molle
di sagoma ch’è una Visavviso
solo inviso è l’amor d’amor irriso
in franto specchio ‘stretto a no vedersi
go ‘ a ganascia stagna ch’è reclina
‘stringe amor a evitarsi ‘n visavviso
che non più mai si sdua ‘Stringe a nientar
i ‘nnamorati volti
vòlti a si star sconoscersi scordar
che s’era in prima
ne la distanza breve di due passi

E’ ‘l sogno che vanisce negli amanti
Da gli amici acclamati
Ne’ convegni d’amor che fai stasera?
-Niente ti chiamo ci vediamo troppo
se di lontano certo
dove vuoi gli occhi chiusi ci vediamo
a più non esserci
com’era prima quando noi non s’era”

da Decedete de scaena! Babatt ‘l cor del corp*




“Ruotano inverse stupide su ‘l giaccio
ai bordi de’ morosi le figure
d’erosfoia ‘mbestiate a pena schiuse
se pur ansanti ‘nfuriano a sfogliarsi
de l’incomode ‘n bello vest ‘n ferro
Dorsaddorso violetti ‘n po s’ingrugnano
in tra se de ‘l peccato questo ‘l solo
non esservi presente un qualche amico
fido a testimoniar di loro gesta
ché l’ammore è traruto Ddoie se vonno bene
e nisciuno c’ ‘o dice a nisciuno
Nun è cosa Contento nun si’ “

da Vinti ‘n la morsa strega ch’n per fil*


“A non volerti misera non deve specchiarsi in te la povertà dell’amore”
F.Holderlin


“… il quale non desidera, non vuole, non brama e non cerca cosa nessuna, però che l’anima che possiede questo amore, per la morta relassazione che ha fatto di sé in Dio, non desidera conoscerlo, intenderlo, né gustarlo. Nulla vuole, nulla sa e nulla vuol potere”.

da L’amore Morto di Maddalena De’ Pazzi

* Carmelo Bene, ‘l mal de’ fiori, Poema, Bombiani

Estratti da Carmelo Bene, Quattro discorsi su tutto il nulla – terzo momento

Saturday, December 16, 2006

'Il potere fa gli uomini'

Tuesday, December 12, 2006

Annie Sprinkle

Saturday, December 09, 2006

Aforisma#0

"Né il sole né la morte si possono guardare fissamente."
LaRochefoucauld

Friday, December 08, 2006

Prossimamente

Monday, December 04, 2006

Non ci sono più le riviste di una volta







Friday, December 01, 2006

Ecco un volto


Aloise

Wolfli

“Ecco un volto. Inutile dirvi che è un demone. E’ un demone che viene da lontano, è un demone dell’Etiopia. Gli occhi sono dei buchi neri. Il buco nero è come circondato dalle spire di un serpente. Ogni volta che c’è una spira di serpente si può, non è obbligatorio, non ci sono regole in magia, si può mettere un occhio. E allora cosa ne risulta?
È su papiro, dunque giallastro, muro bianco, buco nero. E che cos è?
Vi ricordate le storie dell’Etiopia? E quindi torniamo al problema del potere. E’ vero quello che si dice. Il Negus, prima della sua destituzione, aveva una corte di maghi straordinaria e il suo sguardo come buco nero era conosciuto. E il Negus aveva ripreso tutta una serie, tutta una discendenza a partire da Salomone, in cui gli occhi sono determinati come buchi neri. il potere magico del buco nero. E il Negus quando faceva i suoi giri nell’ambiente contadino, faceva leva su questa magia, che è tipicamente etiopica. C’è solo un altro caso un po’ simile che fa pensare a queste cose, ma è molto diverso. Sono certi documenti pubblicati nel Cahier de l’Art Brut. Per esempio per quelli che conoscono un disegnatore come Wolfli che è stato internato in svizzera credo per molto tempo, faceva solo dei volti composti da un tondo e dagli occhi come buchi neri. Oppure un’altra celebre esponente dell’Art Brut, Aloise, fa degli occhi buchi-neri. Anche lei è stata internata a lungo. I disegni di Aloise e di Wolfli, in due stili, sono puri buchi neri su un fondo bianco pieno di miniature eccetera.”

Gilles Deleuze