Saturday, January 26, 2008

il mio divano


stanotte ho speso cinque euro
per una sega
una stronza all'apparecchio
m'ha simulato un pompino per mezz'ora
non finiva più di leccarlo
il telefono
il suo
la prossima volta
giuro che ripiegherò
con tutte le mie forze
su quelle due signorine
che per vendere un divano
lo accarezzano su e poi
giù
come se quello sotto il loro culo
fosse un divano vero
quella è televisione
chiedetelo al mio di divano
che cosa è vero e che cosa è falso
ha fatto il callo di realtà

by lebo

Thursday, January 17, 2008

Raoul Ruiz-J.L.Borges


Combat d’amour en songe di Raoul Ruiz


Non c’è cosa che non sia come perduta tra infaticabili specchi

La stanza è cadente e oscura. C’è un balcone che guarda a occidente, c’è un lungo tavolo con uno splendido disordine di fruste, di staffili, cinture, armi da fuoco e armi bianche, c’è un remoto specchioi dal cristallo offuscato.

Si disse che nella diocesi di Britannia erano stati capovolti i crocefissi e che l’immagine del Signore, in Cesarea, era stata soppiantata da uno specchio. Lo specchio e l’obolo erano gli emblemi dei nuovi scismatici.

Forse nell’infame Paseo de Julio si vide moltiplicata in specchi, rivelata da luci e denudata dagli occhi famelici, ma più ragionevole è supporre che prima errò, non notata, per il porticato indifferente.

Visse in solitudine, senza una donna, senza amici; amò e possedette tutto, ma da lontano, come dall’altro lato di un vetro; “morì”, e la sua tenue immagine si perdette, come l’acqua nell’acqua.

Guardo il mio volto nello specchio per sapere chi sono, per sapere come mi comporterò tra qualche ora, quando mi troverò di fronte alla fine. La mia carne può aver paura; io, no.

Sentì sonno, sentì un po’ freddo. Scioltosi il turbante, si guardò in uno specchio di metallo. Non so quel che videro i suoi occhi, perché nessuno storico ha descritto il suo volto. So che scomparve bruscamente, come folgorato da una vampa senza luce, e che con lui scomparvero la casa e l’invisibile fontana e i libri e i manoscritti e le colombe e le molte schiave dai capelli neri e la tremante schiava dai capelli rossi e Faraj e Abulqasim e i roseti e lo stesso Guadalquivir.

I Cabalisti affermarono che l’uomo è un microcosmo, un simbolico specchio dell’universo

Ogni cosa (il cristallo dello specchio, ad esempio) era infinite cose, perché io la vedevo distintamente da tutti i punti dell’universo. (…) vidi infiniti occhi vicini che si fissavano in me come in uno specchio, vidi tutti gli specchi del pianeta e nessuno mi rifletté…

J.L.Borges

Tuesday, January 08, 2008

Auguri

Wednesday, January 02, 2008

Il primato della mano



Dall'arrivo del treno dei fratelli lumiere alla prima - ma non ultima volta - che ho visto un film porno:
Vanessa del Rio è stata il mio primo treno.
Paura e desiderio.
Tutti conoscono lo spavento che il pubblico provò durante la visione del film dei primi famosi fratelli del cinema.
Il desiderio trasformato in paura:
Appena l'ho vista, le mie mani sono state molto più veloci dei miei occhi (bisognerebbe ritoccare alcune teorie).
Il mio unico spavento era quello di essere scoperto.
Il mio unico desiderio era il desiderio. Un serpente che si morde la coda.
Non ci sono lacrime che tengono. L'emozione va a farsi fottere.
L'immagine è quella e basta.