Tuesday, December 13, 2005

"Avidità oftalmica"

" Leggeva tutto, dalle targhe delle automobili alle insegne luminose, dai cartelli pubblicitari alle etichette sulle bottiglie, dai segnali stradali...
Contava tutto, dai filari di alberi ai pali della luce, dalle finestre delle case ai paracarri, dai gradini delle scale...
All'inizio era un gioco, poi una mania, poi un'ossessione; non ne poteva più. Ne parlò. Il consiglio più profondo fu: non ci pensare!
Non pensava ad altro: è un tic, passerà. Ma non passava. Vado in paranoia. Sono malato cronico, prima dello stadio terminale qualcosa farò, a mali estremi, estremi rimedi.. Fece: prima di coricarsi, era già notte fonda, con Attack e con freddezza si incollò le palpebre e si distese sul letto. Il bruciore intenso gli diede un pò di sollievo e riuscì persino a dormire.
Nell'ambulanza disse tra sè:- Non l'ho letta la targa, nè il nome del dottore, nè ho contato quanti sono, nè gli incroci. Una certa euforia lo ricompensò.
- Attenti, ci sono quattro scalini - disse una voce ai portantini.
Scattò a sedere: l'ha contati lui! l'ha contati lui!
Non poterono usare solventi perchè una goccia, o i vapori, potevano essere letali per le pupille. Si optò per l'operazione. Mentre gli facevano le punture di anestetico intorno agli occhi, pensò: - Che fortuna essere ciechi! "
Daniele Boccardi

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